Il Percorso del Barbagia Express

 

"Prendiamo il trenino delle Secondarie, ... ovunque esso vada." D.H. Lawrence 1921

  

Percorso Trrrenino Mandas - SorgonoLa ferrovia Mandas-Sorgono è una delle quattro linee turistiche a scartamento ridotto della Sardegna.

Il celebre scrittore inglese David Herbert Lawrence e sua moglie Frieda la percorsero nel 1921 e raccontarono il viaggio nel libro Mare e Sardegna (Sea and Sardinia). Il libro descrive la ferrovia, i viaggiatori dell’epoca – soprattutto contadini, pastori, massaie – e i paesini attraversati, tracciando un interessante spaccato della Sardegna centrale nel primo dopoguerra.

Lunghezza: 95,3 km

Dislivello: da circa 400 mt a 790 mt s.l.m

Punti di interesse: Nuraghe Is Paras; Stazione di Sarcidano; Lago Is Barroccus e Chiesa di San Sebastiano; Punto panoramico di Nurallao; Cascate di Funtana Is Arinus e del Rio Sarcidano; Parco Aymerich e Borgo di Laconi; Foreste di Funtanamela, Ortuabis e Uatzo; Viadotto di Gennesitzu, Ponte Palarà; Galleria S'Arcu; Nuraghe Nolza; Centri montani di Belvi, Aritzo, Desulo e Tonara; Monte Texile; Rio Uatzu; Viadotto Su Sammuccu; Monti del Gennargentu; Paese di Sorgono: menhir di Biru ‘e Concas, vigneti e vini del Mandrolisai.

Periodo di Inaugurazione: Tratta Isili – Meana Sardo 1° Aprile del 1889; Tratta Meana Sardo – Sorgono 3 Novembre del 1889.

 

Il percorso e le sue stazioni

Stazione di Mandas (km 0 - 490 mt slm)

Inaugurata nel 1888 e designata a diventare stazione di scambio. Da Mandas partono i treni diretti verso Sorgono e quelli diretti verso Arbatax: sino ad oggi la linea turistica più lunga d'Italia.

« Mandas è un nodo ferroviario dove questi trenini si fermano e si fanno una lunga, felice chiacchierata dopo il loro arduo inerpicarsi su per le colline » (D.H. Lawrence, Mare e Sardegna)

Stazione di Serri (km 4,4 - 564 m s.l.m)

Il Trenino Verde, messo alla prova da una lunga salita, giunge alla Stazione di Serri, poco distante dal centro abitato e dal Santuario Nuragico di Santa Vittoria.

Stazione di Isili (km 12,2 - 503 m s.l.m)

Percorrendo le morbide colline del Sarcidano si giunge alla stazione di Isili, davanti alla quale, presso il parco del paese, si può ammirare una vecchia locomotiva ristrutturata. Nel centro del paese è possibile visitare l’ interessantissimo Museo per l'Arte del Rame e del Tessuto (Maratè). Riprendendo il percorso del trenino, proprio all’uscita da Isili, troviamo il Nuraghe Is Paras, situato in posizione strategica e risalente al XV secolo a.C.. Si tratta di un nuraghe trilobato (cioè costituito da un bastione triangolare con tre torri agli angoli) con una camera centrale alta 12 metri, la più elevata in tutta la Sardegna nuragica e, nel periodo di costruzione, seconda per altezza solo alla tomba di Agamennone. Valle del Rio Mannu e Lago Is Barroccus Il Trenino Verde costeggia il Rio Mannu, dove nel 1991 venne creato il lago artificiale di “Is Barroccus”, isolando su un costone che emerge dall’acqua la chiesa di San Sebastiano. Nel lago viene praticata la pesca sportiva e sono frequenti le competizioni di canottaggio – è proprio quì che, nell'estate 2016, la nazionale paralimpica italiana canoa/kayak si è allenata per i giochi di Rio de Janeiro.

Stazione Sarcidano (km 17,8 - 416 m s.l.m)

Dopo aver attraversato un grazioso ponte in pietra sul lago e un tunnel in rapida successione, il Trenino Verde arriva alla stazione di Sarcidano, adagiata sulle rive dell'invaso e in aperta campagna. Troviamo il fabbricato viaggiatori e la casa cantoniera, edificati nel 1889 e abitati fino a qualche anno fà, poi restaurati perfettamente nel 2019. Questa era una stazione importante anche per il trasporto dei minerali estratti lungo la ferrovia, di cui sono testimonianza i piccoli carrelli accantonati su un binario morto. Dal 1915 al 1956, la stazione segnava il punto da cui partiva la linea ferroviaria per Villacidro, Villamar, Barumini e Ales. La prima parte del tracciato di questa ex-ferrovia è stata trasformata in una pista ciclabile che, attraversando un gradevole paesaggio rurale, raggiunge il paesino di Nuragus (a meno di 10 km). Non lontano da qui troviamo anche il Nuraghe di Barumini e il Polo Museale di Casa Zapata.

Stazione di Nurallao (km 21,9 - 447 m s.l.m)

Dopo pochi chilometri, arriviamo alla graziosa stazione di Nurallao, che è stata restaurata fedelmente e oggi ospita un bar-pizzeria. Qui sostiamo per un caffé e ammiriamo un panorama spettacolare che va dal paese di Nurallao all'altopiano della Giara di Gesturi, famosa in particolare per i suoi cavallini. Presso la stazione sorgono la fontana storica di Fontana ‘e Susu e una fornace per la lavorazione dei manufatti in terracotta, splendido esempio di archeologia industriale. Da qui si parte per un’escursione nel Parco di Funtana Is Arinus, dove in estate si svolge la sagra del tartufo del Sarcidano. Con partenza dalla stazione di Nurallao, Barbagia Express propone anche la visita del paesino di Nuragus in occasione della rassegna dei vini ‘Il Nuragus a Nuragus’. Ripartiti da Nurallao, passiamo accanto alle fermate di Cignoni (km 28,8 – 589 m s.l.m) e Su Lau. Cignoni è un buon punto di partenza per un ‘tour delle cascate’ di Funtana Is Arinus e del Rio Sarcidano.

Stazione di Laconi (km 36,8 - 635 m s.l.m.)

In ascesa sulle colline boscose del Sarcidano, arriviamo a Laconi. Nel grazioso Borgo autentico si può visitare il Parco Aymerich, che ospita all’interno l’omonimo Castello, una maestosa cascata naturale e diverse piante non originarie, quali un cedro del Libano di dimensioni eccezionali. Dopo aver passeggiato nel centro storico del paese, visitiamo l’interessantissimo Museo dei Menhir, che ospita una collezione unica nel suo genere in Italia: quaranta monoliti, di cui alcuni giganteschi. Laconi ha dato i natali a fra Ignazio; oggi è visitabile la sua casa e il relativo museo. Prima di ripartire, assaggiamo gli ottimi prodotti locali: i vini della Cantina Gennamanna, i liquori di erbe aromatiche e i cioccolatini di Lugas, e il tartufo del Sarcidano.

Stazione di Funtanamela (km 42,7 - 718 m s.l.m)

Dopo aver attraversato innumerevoli opere d’arte e di ingegneria ferroviaria, tra cui il viadotto in curva di Gennesitzu, il Trenino Verde si immerge nella foresta di Funtanamela, ai margini della quale troviamo il fabbricato della fermata omonima. La foresta demaniale Funtanamela si estende per 497 ettari ed è attraversata da una fitta rete di sentieri: è il luogo ideale per chi ama avventurarsi nella natura, in passeggiate tranquille con la famiglia, oppure seguendo sentieri escursionistici più impegnativi. Nel 1998 la foresta è stata oggetto di reintroduzione del cervo sardo. Da non perdere i cavallini della razza del Sarcidano che vivono allo stato libero, gli ottocenteschi forni della calce e le numerose aie carbonili disseminate nel territorio, legate ad attività dismesse da oltre 30 anni. All’interno della foresta si trova anche la bella cascata di Bau Onu.

Stazione di Ortuabis (km 46,9 - 774 m s.l.m)

Il Trenino Verde prosegue sino al punto più alto dell’intera tratta: la stazione di Ortuabis. Immersa nel verde, circondata dall’omonima foresta è il punto di partenza per una bellissima esperienza di turismo minerario. A pochi chilometri sorge la grande miniera di Funtana Raminosa, una delle più spettacolari in Sardegna, inserita nel Parco Geominerario e nella rete Geoparks dell’Unesco. Il minerale estratto, veniva trasportato tramite teleferica e camion proprio alla stazione di Ortuabis, da dove proseguiva il suo viaggio in treno fino a Cagliari. Nel sito è tuttora possibile ammirare i fabbricati, i mezzi meccanici e le gallerie, tutto immerso nelle foreste della valle del Rio Saraxinus. Barbagia Express offre una visita guidata dell’intero sito, presentata da ex minatori di Funtana Raminosa.

Stazione di Meana Sardo (km 59,1- 617 m s.l.m)

Al confine tra le colline del Sarcidano e i monti del Gennargentu si trova la stazione di Meana. Ma ancor prima di arrivarci, nei pressi della ferrovia, troviamo un importante sito archeologico, il Nuraghe Nolza, costituito da una torre centrale e da un bastione quadrilobato; intorno si estende un vasto villaggio su una superficie di circa 2,5 ettari. Il paese di Meana vanta un centro storico suggestivo e un’ottima offerta enogastronomica, che comprende il vino locale.

Stazione di Belvì/Aritzo (km 75,1- 628 m s.l.m)

Ripreso il viaggio, il Trenino Verde percorre una serie di ponti, tra cui quello di Paralà, lungo 80 metri, in curva e a due ordini di archi. Dopo aver attraversato la galleria S’Arcu, la più lunga della linea (quasi 1 km), troviamo la graziosa stazione di Belvì-Aritzo, sotto il caratteristico profilo di monte Texile. Belvì e Aritzo sono due piacevoli località di villeggiatura con centri storici interessanti, immerse nei boschi di lecci e castagni ai piedi del Gennargentu. A Belvi visitiamo il Museo di Scienze Naturali e Archeologia e gustiamo i Caschettes, dolci della tradizione composti da un sottilissimo guscio e farciti con una pasta di nocciole e miele aromatizzata con scorza d’arancio. Ad Aritzo visitiamo le carceri spagnole settecentesche, Casa Devilla e l’Ecomuseo della montagna sarda, e assaggiamo la tradizionale Carapigna, un delicato sorbetto al limone.

Stazione di Desulo/Tonara (km 79,7- 580 m s.l.m)

Ripartiti dalla stazione di Belvì, il trenino si addentra nella meravigliosa foresta di Uatzo, caratterizzata da boschi di castagni, lecci, sughere e roverelle e attraversata da numerosi torrenti. Immersa in questo idillio, incontriamo la stazione di Desulo-Tonara. Pochi chilometri a monte della stazione, Desulo è forse il più caratteristico dei centri montani della Sardegna. Il paese è conosciuto per gli ottimi salumi e per i prodotti della montagna, così come per il bellissimo costume tradizionale in orbace rosso, finemente ricamato. Nel territorio di Desulo, ricco di foreste, troviamo alberi secolari di roverelle, tassi, lecci, noci e ciliegi e splendide fioriture endemiche quali la rosa di montagna. Il paese è un punto di partenza ideale per chi ama il trekking: tra le mete più ambite, Punta Lamarmora (la cima più alta in Sardegna, 1834 metri) e il monumento naturale Toneri de Girgini. A Desulo visse il poeta Antioco Casula, noto Montanaru: nel 2018 in paese è stato inaugurato un bel museo multimediale a lui dedicato. Il paese di Tonara è ubicato tra i 900 e i 1000 metri di altezza. E' per eccellenza la patria del torrone, ma è nota anche per i campanacci tradizionali prodotti dagli artigiani del paese e per le tipiche case in scisto con i balconi coperti. Tonara è anche il paese natale del noto poeta sardo Peppino Mereu. Dalla parte alta del paese si gode di una splendida vista su tutta la verdissima valle e i monti circostanti.

Stazione di Sorgono (km 95,3- 689 m s.l.m)

Il Trenino Verde attraversa l’imponente ed elegante ponte di Su Sammuccu e valica il contrafforte che porta nel Mandrolisai, fino alla conca di Sorgono, posizionata nel centro geografico della Sardegna. Le colline di Sorgono sono ricoperte dai vitigni di Cannonau, Monica e Muristellu, dai quali si produce il rinomato vino DOC Mandrolisai. Sorgono è il paese dei menhir: nell'eccezionale sito di Biru 'e Concas se ne conservano spettacolari allineamenti, tra i più grandi del Mediterraneo, eretti tra il 3200 a.C. e il 1800 a.C. A breve distanza si trova il santuario di San Mauro Abate, una chiesa campestre costruita nel 1574 che vanta un imponente rosone gotico di 4,5 metri di diametro, ricavato da un unico blocco di trachite. Sorgono è il capolinea della ferrovia: gustiamo un bicchiere di vino del Mandrolisai e un caffé nel bar che un tempo fu la locanda dove alloggiarono D.H. Lawrence e Frieda, prima di ripartire alla volta di Mandas.